Teatro

Valter Malosti e la 'forza eversiva' di Pirandello al Gobetti di Torino

Valter Malosti e la 'forza eversiva' di Pirandello al Gobetti di Torino

Valter Malosti affronta per la prima volta Pirandello, confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei "corpi in rivolta" posti al centro della scena, che è una feroce trappola.

Il berretto a sonagli di  Luigi Pirandello nasce come testo dialettale per Angelo Musco, attore comico di grande successo. La prima redazione de Il berretto a sonagli, ritrovata nel 1965 e pubblicata solo nel 1988, può oggi diventare un mare linguistico in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti.
Questa prima versione, infatti, offre materia a Valter Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica e di ridefinizione di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana, come la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa (Malosti), in Beatrice Fiorìca (Roberta Caronia), la moglie tradita. Si tratta di un testo politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice, sia dell’equivoca Saracena (Paola Pace) e che presenta varianti significative come all'inizio del secondo atto in cui il manoscritto contiene una scena totalmente espunta nella versione italiana.

Lo spettacolo si inserisce nel solco delle rivisitazioni “d’autore” di Malosti, come era accaduto con il felice lavoro tratto da La scuola delle mogli di Molière, per tre anni in tournée nei teatri italiani.

Il berretto a sonagli, prodotto dal Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino, sarà in scena al Teatro Gobetti dal 2 al 7 febbraio.